1976 Si apre il proceso canonico per la beatificazione del sac. Nunzio Russo, nato a Palermo nel 1842. Si era impegnato molto a favore di poveri e diseredati
Altri eventiUna versione innovativa della classica peperonata, questa ricetta destrutturata offre un mix di sapori e consistenze, con peperoni, pomodorini e mollica di pane. Un contorno originale e saporito.
A giugno Monte Pepe si prepara all'arrivo dell'estate. Che camurria! Da due anni ormai nel piccolo borgo immerso tra le montagne siciliane si attendono orde di turisti curiosi di assaggiare gli arancini più famosi dell'isola, e non solo, e conoscere Rosa, Nunziatina, Maria, Giuseppa e Sarina, "le Signore di Monte Pepe", proprietarie dell'ormai noto "Regno degli arancini". Fra amori finiti, nuove relazioni che stanno per cominciare, partenze, arrivi, delusioni, speranze nel cuore, c'è una novità che le rende elettrizzate e preoccupate allo stesso tempo: Luciano Bellini, ex direttore di un albergo poco distante da Monte Pepe, chiamato a Parigi a dirigere un hotel a cinque stelle, ha invitato le Signore di Monte Pepe nella capitale. Il loro compito è incantare i clienti più ricchi ed esigenti dell'albergo con una cena sontuosa, a base dei profumi, dei colori dei sapori dei piatti siciliani. E Parigi è il luogo per sognare, circondati dalla bellezza e dall'eleganza e perché no, imbattersi anche in un nuovo amore, specialmente per chi ormai non ci crede più.
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Mistura metticcinni na visacca, conzala comu vo, sempri è cucuzza
Condimento mettine quanto una bisaccia, condiscila come vuoi, ma rimane sempre zucca
Dalle arance siciliane, il dolcetto per eccellenza: le scorzette d'arancia candite! Una delizia per il palato, ottima accompagnata con Cioccolata Calda! Le Scorzette sono Prodotte e Coltivate in Sicilia! Prodotto Autentico In elegante Confezione da 160 Grammi.
Vai al negozioSylviane Greco
Quarant'anni di ricordi e nostalgia: un emozionante addio alla casa natale e un nuovo inizio in terra straniera.
Leggi il testo completoDunami aiutu tu, matruzza mia,
'na benna niura mi cadiu davanti
Sentu la vuci ma nun vidu a tia
Chi a li me peri parri cu li Santi.
Sfarda stu velu chi mi marturia,
cunnucimi cu tia sempri chiù avanti,
'nzigna a sta manu all’aria chi tantia
Unni finisci tuttu stu vacanti!
O luci luci, unn’è ca si 'nfilata?
Fammi l’ultima vota taliari
Sta vicchiaredda bona e sfurtunata.
Matri! Nun cc'è chiù nennti di spirari,
io Cristu 'ncruci e tu l'Addulurata,
chistu è lu dramma chi nni tocca fari!
NOTA
Questa poesia fu presentata da Salvatore Equizzi ad un concorso bandito dal giornale "Po' t'ù cuntu!" e vinse una coppa d’argento.