San Vito, bella figura di giovanissimo martire, ha sempre esercitato un forte fascino sul popolo cristiano per il suo ardore e il suo eroismo, pertanto é stato ed é ancor oggi uno dei santi più amati. Il suo culto é diffuso in molte aree dell'Italia meridionale, ma anche in altre regioni della nostra penisola e, all'estero, in Polonia, in Francia e soprattutto in Germania e nella Repubblica Ceca. Oggi in Italia almeno ottanta località lo venerano come protettore, a cominciare da Mazara che gli ha dato i natali. Molti Comuni e moltissime frazioni di Comuni portano il suo nome.
Questo Santo, secondo la tradizione, nacque intorno al 285 nella casa di un nobile mazarese di nome Ila, pagano come tanti al suo tempo. Perse la madre quando era in tenera età e fu educato dal precettore Modesto e dalla nutrice Crescenza secondo i principi della religione cristiana. Ebbe una fede così forte che, quando l'imperatore Diocleziano sferrò un attacco violentissimo contro i cristiani, non volle assolutamente abbandonarla. Essendosi per questo trovato in contrasto con il padre che gli chiedeva di abiurare, Vito insieme ai suoi maestri fuggì per mare e si rifugiò in Lucania. Poi si trasferì a Roma dove subì il martirio.
A lui vengono attribuiti numerosi miracoli. Uno dei più celebri riguarda la guarigione della figlia di Diocleziano, la quale era soggetta a crisi nervose perché posseduta dal demonio.
Il culto di San Vito risale al V secolo, la sua festa ricorre il 15 giugno. Numerosissime sono in tutto il mondo cristiano le chiese a lui dedicate.

Sulla vita e sui miracoli di San Vito é fiorita nel tempo una letteratura costituita da racconti, poesie, canti, ecc. Vastissima é anche l'iconografia ispirata dalla figura del santo giovinetto; si tratta di statue o dipinti che lo raffigurano con l'immancabile cane, a volte anche con due. Questo perché, secondo la tradizione, Diocleziano gli mandò contro un cane arrabbiato, ma San Vito, quando lo ebbe davanti, lo guarì. Egli, pertanto, é invocato come protettore contro i morsi dei cani. Vi é addirittura una formula che si recita per allontanare i cani ritenuti idrofobi:

Santu Vitu, Santu Vitu,
e tri voti vi lu dicu.
E chiamativi 'stu cani
chi mi voli muzzucari.
Denti di cira e di ferru filatu,
ieccati 'nterra, canazzu arraggiatu.

In ricordo del miracolo per la figlia di Diocleziano, il Santo mazarese é invocato anche contro il cosiddetto Ballo di San Vito, malattia che porta forti crisi nervose, pertanto le persone che ne sono affette si agitano fortemente come se danzassero.
C'é anche il rosario di San Vito. Somiglia al rosario tradizionale, solo che l'Ave Maria nella prima posta viene sostituita con la seguente formula: Decimila voti l'oramu a Santu Vitu, l'oramu tutti l'uri, Santu Vitu lu protetturi. Nella seconda posta si dice vintimila voti, nella terza trentamila voti, nella quarta quarantamila voti, e infine nella quinta cinquantamila voti. Al termine di ogni posta si sostituisce il Padre nostro con questa preghiera: Santu Vitu di Mazara, cu lu vrazzu n'arripara e a lu populu divotu ci scanza lampi, trona, guerri, malatii e tirrimotu.