Nel V secolo a. C. visse in Sicilia, ed esattamente ad Agrigento, un curioso personaggio, che era al tempo stesso naturalista, medico, filosofo e mago. Si chiamava Empedocle.
Per lui il mondo é costituito da quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco che, combinandosi in proporzioni diverse, danno origine a tutto.
Vi sono due forze che avvicinano o allontanano questi elementi, l'amore e l'odio. Grazie all'amore i corpi si formano e rimangono in vita, mentre a causa dell'odio i corpi muoiono disgregandosi.
Dentro ogni essere umano, secondo Empedocle, vi è l'anima, che consente di conoscere il mondo. Essa è uno spirito carico di energia e di vitalità, immutabile ed immortale, che, dopo la disgregazione del corpo al quale appartiene, va a rigenerarsi in un altro corpo finché non sarà degna di ritornare al Tutto dal quale deriva.
Secondo una leggenda, Empedocle è morto in un modo curioso. Si dice, infatti, che sia caduto o si sia gettato dentro il cratere dell'Etna e che il vulcano abbia scagliato fuori un sandalo del filosofo, quasi a significare che restava di lui ciò che non aveva il carattere dell'eternità e il resto si ricongiungeva all'Assoluto.