Hai visto
fra gli orrori della guerra
la ferocia ripetuta
dell’uomo sull’uomo.
I tuoi occhi, specchio
dell’Infinito
guardavano lontano
cercando arcobaleni
di pace e di perdono.
Hai difeso il debole,
il povero, l’uomo
rifiutato e segregato
per colpa di uomini
schiavi di se stessi.
Hai comunicato
vigore e speranza
a migliaia di giovani
di questo nostro tempo
segnato da profonde
lacerazioni.
La luce chiara
del mattino
illuminava
ogni tua parola.
Ogni tuo gesto
carico di sofferenza
ci ha insegnato
a vivere come Cristo.
Ora sei vivo
in altra dimensione
ma vicino a noi
Karol, fratello nostro.