Il musicista Francesco Paolo Frontini nacque a Catania nel 1860. Autore versatile e fascinoso, fu, come si suol dire, figlio d'arte perché era musicista anche suo padre, che fondò e diresse per molti anni la banda musicale di Catania. E appunto dal padre apprese i rudimenti della musica.
Aveva diciassette anni quando realizzò la sua prima composizione, intitolata Qui tollis. Entrò nel 1875 nel Conservatorio musicale di Palermo, poi si trasferì in quello di Napoli, dove conseguì il diploma di compositore.
Giovanissimo si distinse per una messa funebre, ma solo nel 1881 rivelò pienamente le sue capacità di compositore con il melodramma in tre atti Nella, che segnò l'inizio di una serie di opere liriche sempre apprezzate dal pubblico e dalla critica: Sansone (1882), Fatalità (1890), Malìa (1891), Il Falconiere (1899). Nello stesso periodo vedeva la luce il poemetto lirico Medio Evo. A queste opere si deve aggiungere un gran numero di canzoni, romanze, serenate, melodie, fresche e piacevoli, che lo resero molto popolare e fanno ancor oggi di lui uno dei più apprezzati coloristi. Basti ricordare, per tutte, la Serenata araba e Il piccolo montanaro. Quest'ultima creazione, semplice e gradevolissima, è oggi, come nel passato, un importante banco di prova per chi inizia lo studio della musica.
Il maestro Frontini ha anche il merito di avere messo insieme numerosi canti popolari nella due raccolte Eco di Sicilia e Natale siciliano; in quest'ultima vi sono i canti e le nenie con i quali il nostro popolo nel passato festeggiava il Natale. La raccolta Eco di Sicilia fu apprezzata molto dal Pitré, autorevole studioso di tradizioni popolari.
Francesco Paolo Frontini morì nel 1939. Per la sua produzione musicale era stato amato e stimato non solo dal vasto pubblico che frequentava i teatri, ma anche da uomini illustri quali Victor Hugo, Emile Zola, Jules Massenet, Giovanni Verga, Luigi Capuana, Giacomo Puccini.