Michele Gerbasi, clinico e pediatra di chiara fama, nacque nel 1900 a Monreale (PA). Il padre, Rosario, professore di Lettere, era originario di Caltavuturo.

Dopo aver partecipato come volontario alla prima Guerra mondiale, s'iscrisse alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Palermo e conseguì la laurea con lode a soli 23 anni. Rimasto in ambiente universitario come assistente del celebre professore Giovanni Di Cristina, che lo apprezzava moltissimo, divenne in seguito professore ordinario di clinica pediatrica a Sassari, poi direttore di clinica pediatrica a Siena e, al termine della seconda Guerra mondiale, titolare di cattedra all'Università di Palermo.

Feconda era, intanto, la sua attività di ricercatore in campo ematologico, infettivologico e nutrizionale, alla guida di un gruppo di giovani allievi che lo seguivano con passione. Alcuni di questi, usciti dalla sua Scuola, sono diventati pediatri illustri; ricordiamo in particolare il prof. Alberto La Grutta e il prof. Roberto Burgio.

In verità si può dire che tutti i pediatri siciliani, direttamente o indirettamente, sono stati allievi del prof. Gerbasi, o perché hanno seguito le sue lezioni o perché si sono avvalsi dei suoi studi. Con un giudizio tanto sintetico quanto significativo Roberto Burgio dice di lui: "Il miglior maestro che si possa sperare di avere al mondo."

La stima che lo circondava gli fece meritare le 1959 l'elezione a Preside della Facoltà di Medicina e nel 1963 a Rettore dell'Ateneo di Palermo, carica che ricoprì fino al 1969. I suoi studi ebbero fama internazionale, tanto che alcune forme morbose da lui identificate portano il suo nome.

Convinto della necessità che "i mezzi materiali di cui oggi si dispone vengano utilizzati nel modo migliore"*, si prodigò perché l'Ospedale dei Bambini venisse ampliato e modernizzato in modo da risultare più capace e funzionale. In quell'ospedale il prof. Michele Gerbasi aveva svolto per molti anni la sua attività di medico coniugando felicemente conoscenza scientifica e umanità.

Ancor oggi sono molti quelli che ricordano di avere accompagnato i loro bambini o di essere stati accompagnati loro stessi, da piccoli, dal prof. Gerbasi, perché ammalati senza speranza di cura, dopo che altri medici avevano fallito; e che egli era riuscito a fare la diagnosi giusta e, nei limiti del possibile, a guarirli.

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* Dal Discorso inaugurale dell'Anno Accademico 1966-67.