Franco Franchi e Ciccio Ingrassia hanno costituito per un trentennio (dai primi Anni Sessanta fino al 1992, quando é morto Franchi) una brillante coppia comica, che ha fatto spettacolo prima nel teatro, dopo nel cinema e infine in televisione.

Erano caratteristici per l'aspetto fisico (Franchi basso e tarchiato, Ingrassia alto e allampanato), ma anche per il cliché da loro impersonato: Franchi stupido e grossolano, Ingrassia più saggio e raffinato, entrambi impegnati nelle avventure più disparate e sempre nei guai, dai quali uscivano con lampi d'astuzia o per fortunate coincidenze.

Franco Franchi, pseudonimo di Francesco Benenati, nacque nel 1928 in un quartiere popolare di Palermo. Fin da piccolo fu incline alla comicità. Ancora ragazzo, si unì ad un gruppo di musici girovaghi con i quali faceva spettacolo nelle piazze. Già in quegli anni cominciava ad imitare Totò con risultati eccellenti. Gli riusciva molto bene l'imitazione del burattino, tutto snodato, che era uno dei pezzi forti del comico napoletano.

Nel 1954 iniziò il suo sodalizio con Francesco Ingrassia, in arte Ciccio Ingrassia, anche lui palermitano, nato nel 1923. Il debutto avvenne in un teatro di Castelvetrano (TP) dove Franchi presentò al pubblico tutto il suo inimitabile repertorio di gesti, lazzi e smorfie interrompendo continuamente il compagno che tentava di cantare la canzone Core 'ngrato.

La loro carriera di attori ebbe un impulso notevole quando nel '60 li scoprì Domenico Modugno, che li presentò al regista Mattioli per il suo film Appuntamento a Capri e poi li fece recitare nel suo musical Rinaldo in campo al cui successo diedero un buon contributo.

Tornati al cinema, Franchi e Ingrassia interpretarono in dieci anni quasi novanta film. Addirittura quarantadue nel trienno 1964-66. Erano film facili, da cassetta, che ai produttori costavano pochissimo e rendevano una fortuna, perché al grande pubblico quella coppia piaceva, nonostante i giudizi negativi della critica. Erano spesso parodie di film famosi, come: Satiricosissimo ('70), parodia di Satyricon di Fellini, o Due gattoni a nove code e mezzo ('72), parodia de Il gatto a nove code di Argento.

Fu Pasolini a capire che quegli attori potevano dare di più e li fece recitare accanto a Totò nell'episodio Che cosa sono le nuvole? del suo film Capriccio all'italiana. Poi Grimaldi, che pure li aveva scritturati per tanti filmetti commerciali, li fece lavorare nel Don Chisciotte, film abbastanza impegnativo in cui Ciccio e Franco, rispettivamente nei panni del cavaliere spagnolo e del suo servo Sancho Panza, poterono esprimere pienamente la loro capacità artistica. Nel '72 parteciparono con grande successo allo sceneggiato televisivo Pinocchio di Comencini nei ruoli del gatto e della volpe. Nello stesso anno si separarono perché Ciccio, ammalato, dovette lasciare per qualche tempo il set. Franco allora cominciò a lavorare da solo con apprezzabili risultati.

Anche Ciccio Ingrassia ha recitato da solo con successo. Per fare un esempio, ricordiamo la parte dello zio demente nel film Amarcord di Fellini.

I due tornarono assieme dopo dopo qualche tempo per partecipare a numerose trasmissioni televisive di buon livello, quali Partitissima, alcune edizioni di Canzonissima, Ieri e oggi, Drin, Bene, bravo, bis e infine lo show Avanspettacolo, che segna la loro ultima apparizione in coppia, perché Franco durante la registrazione delle prime puntate accusò i sintomi del male che lo avrebbe portato alla morte.

Figure artisticamente versatili e poliedriche, Franchi e Ingrassia si sono dedicati anche al canto. Indimenticabile rimane la canzone Tre briganti e tre somari del musical di Modugno. Franco, in particolare, aveva una bella voce tenorile e partecipò anche ai Festival di San Remo e di Napoli. Fra le sue canzoni più celebri ricordiamo L'ultimo dei belli.