Apprezzatissimo interprete di opere teatrali, nonché attore cinematografico e televisivo, Turi Ferro é nato nel 1921 a Catania, dove é morto nel 2001.

Erede ideale degli attori Angelo Musco e Giovanni Grasso, nella sua lunga carriera anch'egli ha contribuito, come quelli, a conservare e rinnovare la tradizione del teatro siciliano interpretando soprattutto opere di Verga, Pirandello, Martoglio, ossia la migliore produzione drammaturgica siciliana, nonché numerose riduzioni teatrali da opere di narrativa scritte da autori nati in Sicilia.

Era, come si suol dire, "figlio d'arte", essendo nato nella casa di Guglielmo Ferro, capocomico della Brigata d'arte filodrammatica. E proprio con questa compagnia Turi Ferro ha debuttato a quindici anni nella commedia di Martoglio L'aria del Continente.

Dopo avere sposato Ida Carrara, appartenente ad una famiglia di attori, si trasferisce a Roma per andare a recitare nella compagnia diretta da Rosso di San Secondo.

Nel 1958 nasce a Catania l'Ente Teatro Sicilia, il futuro Teatro Stabile, del quale Turi Ferro é stato infaticabile ed appassionato animatore. Fra i personaggi che ha portato sulla scena, sono rimasti memorabili Padron 'Ntoni e Mastro don Gesualdo di Verga, nonché Ciampa, Liolà e il Padre dei Sei personaggi di Pirandello. Eccellenti interpretazioni ha fatto anche di opere non siciliane, come il Tito Andronico di Shakespeare.

Nella stagione 1961-62 é impegnato allo Stabile di Genova con Luigi Squarzina e al Piccolo di Milano con Giorgio Strehler.

Turi Ferro ha recitato anche nel cinema, con registi di chiara fama, quali Lina Wertmuller, Salvatore Samperi e i fratelli Taviani. Dei suoi film ricordiamo, per tutti, Mimì metallurgico ferito nell'onore. Per la televisione ha interpretato, fra l'altro, Il maresciallo di Mario Soldati. Ha lavorato anche per la radio. La trasmissione che si ricorda con maggiore simpatia é Il ficodindia.

La morte lo ha colto quando, nonostante i suoi ottant'anni festeggiati poco prima sul palcoscenico, faceva progetti per la sua futura attività; infatti avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Geppetto nel Pinocchio di Benigni. Peccato che non abbia potuto lasciarci anche questa prova della sua genialità di attore.

I personaggi ai quali Turi Ferro dava vita risultavano realisticamente vitali, ma al tempo stesso ricevevano dall'attore catanese una levità astratta per cui ognuno di essi usciva dal contingente di una particolare situazione per diventare un tipo umano universale ed eterno.