Luigi Pirandello è uno dei più grandi drammaturghi del XX secolo. Oltre alle numerose opere teatrali scrisse anche novelle, romanzi, saggi critici, poesie. Nacque ad Agrigento nel 1867 studiò Lettere all'università di Roma e completò gli studi in Germania. Poi insegnò al Magistero di Roma.

Le sue novelle sono riunite in volume col titolo Novelle per un anno. I romanzi migliori sono Il fu Mattia Pascal (1904) e Uno, nessuno, centomila (1926). La sua produzione più importante è, comunque, quella teatrale raccolta nell'opera Maschere nude. Il titolo vuol farci capire che i personaggi non portano quella maschera che, invece, portano gli uomini nella vita d'ogni giorno fingendo di essere quello che in realtà non sono. Fra le commedie più apprezzate dal pubblico e dalla critica ricordiamo Liolà, Il berretto a sonagli, La giara, Pensaci, Giacomino!, scritte fra il 1916 e il 1917. Sei personaggi in cerca d'autore (1921) ed Enrico IV (1922) sono autentici capolavori.

L'opera Sei personaggi in cerca d'autore è un tipico esempio di teatro nel teatro in quanto la trama consiste nella rappresentazione di un dramma sul palcoscenico dove i personaggi, parlando con il capocomico, risultano più veri degli attori. Questa straordinaria innovazione, che comporta la caduta dello distinzione tra lo spazio reale e quello teatrale, ebbe notevoli effetti sul teatro contemporaneo.

Tutta l'opera di Luigi Pirandello è dominata da un'amara concezione della vita. Lo scrittore è convinto che fra l'uomo e la società non vi è possibilità di comunicazione perché non esistono verità valide per tutti, infatti ogni uomo vede la realtà a modo suo (relativismo gnoseologico). Nel conflitto che ne deriva è il singolo individuo a soccombere. Egli, per evitare la sconfitta, talvolta si finge morto e cambia identità (Il fu Mattia Pascal) o si mostra pazzo (Enrico IV) oppure indossa le maschere, una per ogni circostanza della vita, per assecondare la società mostrandosi non com'è, ma come gli altri lo vogliono. In tutti e tre i casi l'uomo non risolve il suo dramma esistenziale. A volte i personaggi pirandelliani assumono atteggiamenti comici o addirittura ridicoli, ma in realtà sono grotteschi; infatti, a ben guardare, si capisce che hanno nel volto una smorfia di dolore.

Il Pirandello diresse una compagnia teatrale che contribuì al successo delle sue opere grazie anche alle eccellenti interpretazioni dell'attrice Marta Abba. Nel 1934 gli fu assegnato il Premio Nobel per la Letteratura. Morì a Roma nel 1936. Le sue ceneri sono sepolte a Porto Empedocle nella villa chiamata il Caos, che gli fu molto cara.