L’UNESCO, l’organismo dell’ONU che si occupa di educazione, scienza e cultura e protegge i siti considerati patrimonio dell’umanità, ha deciso di porre sotto tutela anche il patrimonio che non è materiale, ossia abilità artigianali, tecniche di produzione alimentari, espressioni della cultura popolare, ecc. Ad esempio, in Sicilia potrà esserci la tutela per la lavorazione del coralli, del tufo o della lava.
Verranno istituiti quattro registri: il libro dei saperi (quali possono essere le antiche tecniche dell’artigianato e la gastronomia tradizionale); il libro delle celebrazioni (cerimonie religiose e feste popolari); il libro delle espressioni (in cui saranno iscritte l’espressioni artistiche, musicali o visive tipiche di una determinata area geografica); infine il libro dei tesori umani viventi, nel quale saranno registrate le persone o i gruppi che possiedono particolari conoscenze o abilità).
La Regione Sicilia è stata la prima in tutto il Mediterraneo ad aderire a questa interessante iniziativa dando vita al cosiddetto REI, ossia Registro delle eredità immateriali. In seguito l’Associazione "I World" ha proposto l’istituzione del Registro per l’eredita immateriali d’interesse locale. A questa iniziativa hanno aderito numerosi comuni siciliani e si pensa che molti altri aderiranno, considerata la sua importanza. I Comuni avanzeranno delle proposte, che saranno valutate da un comitato scientifico dell’Università di Palermo e, se rispetteranno i criteri stabiliti dall’Unesco, saranno accolte.