La Lucciola. Tiratura: 1 copia.
A noi, che conosciamo giornali con tirature astronomiche, un giornale pubblicato in una sola copia sembra appartenere alla fantasia di uno scrittore. Eppure é esistito davvero e lo hanno realizzato, agli inizi del secolo scorso, a Montedoro in provincia di Caltanissetta, le sorelle Caico. Queste appartenevano alla famiglia più distinta del paese, tanto che la maggiore, Lina, aveva potuto studiare in collegi inglesi e francesi, come si usava nell'alta borghesia.
Il giornale era scritto interamente a mano su un quaderno. Le sorelle Caico inviavano questo quaderno ad una loro amica e quella, oltre a leggerlo, vi aggiungeva a sua scelta uno scritto o una foto, poi lo spediva ad un'altra amica e così di seguito per un mese o due, finché non usciva un nuovo numero della Lucciola e il giro ricominciava. Era rigorosamente vietato tenersi il quaderno per più di due giorni.
Questo eccentrico giornale itinerante, destinato ad un pubblico esclusivamente femminile, nonostante la povertà dei mezzi ebbe vita lunga. Fu pubblicato, infatti, per ben diciotto anni, dal 1908 al 1926.
Come sarà venuta alle sorelle Caico questa bizzarra idea? Indubbiamente c'entra l'esperienza del collegio. Infatti in certi collegi c'era l'usanza di fare circolare fra le ragazze un quaderno sul quale ognuna poteva scrivere ciò che preferiva. In Francia veniva diffusa La Mouche volante (La mosca volante), in Inghilterra Firefly (La Lucciola), in Germania Parva favilla (Piccola scintilla).
Quasi tutti i fascicoli della Lucciola, dimenticati per tre quarti di secolo nella casa di una signora veronese, ormai vecchi e fragili, sono stati riportati alla luce recentemente e presentati in una mostra dalla Società letteraria di Verona, alla quale oggi appartengono. Dato che quei quaderni costituiscono un eccezionale fatto di costume, oltre che il documento di un'epoca, sarebbe bello che di essi venissero pubblicate almeno le pagine più significative.