Fino a qualche tempo addietro il cantastorie girava per le piazze delle città grandi o piccole per cantare, accompagnandosi con uno strumento musicale, delle canzoni che s'ispiravano a fatti di cronaca. Era il suo modo di guadagnarsi da vivere.

Arrivava nella piazza e lentamente, per dare alla gente la possibilità di notarlo e di farglisi attorno, cominciava ad organizzarsi. Appoggiava al muro un cartellone con tanti riquadri figurati, prendeva la chitarra o un altro strumento musicale, saliva su una panchetta oppure su una sedia e cominciava a spiegare un fatto di cronaca rappresentato con immagini approssimative e grossolane nei riquadri del cartellone. Per ogni immagine il cantastorie dava la spiegazione e poi cantava qualche strofa di un componimento in versi che si riferiva appunto a quella vicenda. In genere si trattava di fatti di sangue, raccapriccianti e commoventi al tempo stesso.

Al termine il cantastorie chiedeva al pubblico un'offerta. In tempi più recenti vendeva a modico prezzo un foglio sul quale era stampata la storia in versi da lui presentata. In tempi ancora più recenti distribuiva un disco che riproduceva la sua performance. In seguito i mutati gusti della gente determinarono la scomparsa di questo singolare personaggio.