Nell'estate del 1831, a poche miglia dalla Sicilia, proprio di fronte alla città di Sciacca, apparve un'isola di origine vulcanica che raggiunse una larghezza di Kmq 4,5 e un'altezza di m. 60. I primi ad occuparla furono gli Inglesi che, piantando nel terreno fumante la bandiera dell'Impero britannico, la chiamarono Graham Island.

Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, mal sopportó che gli Inglesi occupassero un territorio posto a poche miglia dal suo regno e mandó una nave per far togliere la bandiera inglese e piantare al suo posto quella dei Borboni ribattezzando l'isola con il nome di Ferdinandea. Ma quando già stava per scoppiare una controversia diplomatica fra i due Paesi, l'isola tornó sotto il livello del mare, ad otto metri di profondità.

Oggi, a distanza di centosettant'anni, in quello stesso punto le acque vanno ribollendo, si sente forte odore di zolfo e si vedono improvvisi getti d'acqua calda; proprio quello che avveniva nel 1831, alla vigilia dell'apparizione di Ferdinandea. Questo sembra il segnale che l'isola si prepara a riemergere e già gli Inglesi sono pronti a rivendicarla, tanto che il Times é uscito con un titolo che in italiano suona cosí: Un'isola britannica emerge dal litorale della Sicilia.

Per conto nostro, se davvero rischiamo di vedere davanti alla costa siciliana la bandiera di un altro Paese, con tutte le conseguenze che potrebbero derivarne, ci auguriamo che l'Isola Ferdinandea continui a lungo il suo letargo sotto la superficie del mare.