L'eroe troiano Enea, figlio di Anchise e della dea Venere, é il protagonista dell'Eneide, il grande poema di Virgilio.
Quando i Greci incendiarono Troia dopo averla espugnata, Enea fuggì, insieme al figlioletto Ascanio e ad un gruppo di Troiani, portandosi sulle spalle il vecchio padre. Giunto al lido, s'imbarcò per veleggiare verso una terra misteriosa, che il Fato gli avrebbe fatto riconoscere come meta del suo viaggio. Virgilio, per l'obbedienza ai voleri degli dei e per il rispetto verso il genitore, lo chiama spesso pius Aeneas, il pio Enea.
L'eroe troiano prima di arrivare nella terra promessa peregrinò a lungo attraverso il Mediterraneo, approdando in varie località. Per due volte raggiunse anche le coste di Trapani. Si sa che Trapani fu fondata dopo il viaggio immaginario di Enea, ma si sa pure che i poeti si arrogano il diritto di cambiare e scambiare gli eventi proprio perché sono poeti e non storici.
La prima volta Enea giunse nel porto di Trapani dopo aver costeggiato tutta la Sicilia occidentale, lasciandosi alle spalle Ortigia, Pachino, Camarina, Gela, Selinunte, Lilibeo. A Trapani morì Anchise, che ricevette degna sepoltura in un anfratto del monte Erice.
L'anno successivo Enea ritornò in Sicilia, dopo aver lasciato Cartagine e la regina Didone che, innamorata di lui, non sopportò di essere abbandonata e si uccise. Un forte vento aveva spinto le navi troiane sulla costa di Trapani e, dal momento che era trascorso un anno dalla morte di suo padre, il pio Enea (per usare la tipica espressione di Virgilio) si recò davanti alla sua tomba e fece dei sacrifici in suo onore. Poi stabilì, sempre per onorare la memoria del padre, che, trascorsi nove giorni, ci fossero delle gare.
Prima si svolsero le regate, cioé le gare con le navi, alle quali presero parte quattro imbarcazioni scelte: la Pistri, la Chimera, la Scilla e il Centuaro. Dopo una gara piena di colpi di scena, la vittoria arrise a Cloanto, pilota della nave Scilla.
Sulla costa si assiepavano numerosissimi spettatori, che erano giunti anche da località lontane attratti dalla novità dell'avvenimento.
Sotto gli occhi di un pubblico molto appassionato ci fu, poi, la corsa a piedi, vinta dal giovinetto Eurialo. Seguì la gara del pugilato che fu vinta da un siculo fortissimo di nome Entello. Poi vi fu la gara con l'arco e infine scesero in campo i giovanissimi per cimentarsi nei giochi di destrezza a cavallo. Questo spettacolo presso i Romani prendeva il nome di Ludo troiano.
Al termine di queste manifestazioni Enea decise di lasciare Trapani, per alzare le vele verso la terra promessa dal Fato, cioé il Lazio, dove i suoi discendenti avrebbero fondato la città di Roma.