Recensione

Il romanzo “Il confessore di Cavour” è stato ispirato allo scrittore Lorenzo Greco dalla lettura di un antico manoscritto. In esso un frate racconta le sue vicissitudini per avere assolto in punto di morte il Cavour, malgrado questi fosse stato scomunicato per le sue idee liberali, che avevano danneggiato lo Stato della Chiesa. L’autore su quella esile, ma significativa vicenda, costruisce la sua opera, nella quale agiscono, nati dalla sua penna, ma aderenti alla realtà storica, vari personaggi veramente esistiti; fra questi il papa Pio IX, giudice molto severo di quell’umile, ma coscienzioso frate.

Questo romanzo, indubbiamente frutto di lungo e appassionato studio, si fa apprezzare per l’originalità dell’argomento, per l’interesse suscitato dai suoi contenuti e per la chiarezza espositiva. Sono, queste, doti non comuni, specie se riunite in una sola opera.

Lorenzo Greco, residente a Livorno sin dall’adolescenza, è nato a Mazara del Vallo. Ha insegnato a lungo Letteratura italiana contemporanea all’Università di Pisa, oggi è professore di Sociologia della comunicazione presso l’Accademia Navale di Livorno. Ha tenuto pure lezioni di Comunicazione letteraria presso Università della California e del Wisconsin. Ha pubblicato varie opere di saggistica, di narrativa e di poesia.

Un altro suo romanzo s’intitola “Tecniche dell’adulterio”. Fra le sue opere di saggistica occupa un posto di rilievo quella intitolata “Montale commenta Montale”.

Alla città natale, alla quale è fortemente legato, Lorenzo Greco ha dedicato la raccolta di poesie “Canzoniere per Mazara”. Un altro suo libro di poesie è “Le città gli amori”.